08/09/2011 - L'appetito vien leggendo
MIELE AMARO
2011_09_08_033
Negli ultimi cinque anni le api sono cambiate: sembrano disorientate, stentano a ritrovare il proprio alveare, il loro numero si è sensibilmente ridotto. A rischio è un alimento prezioso come il miele, ma - più in generale - gran parte dell'agricoltura, considerata la funzione centrale delle api nell'impollinazione. Francesco Panella, presidente degli apicoltori italiani, e Laura Prosperi autrice di "Il miele nell'Occidente medievale", si confrontano sul futuro delle api e del miele.
Visto che - come dice il titolo della serie - "l'appetito vien leggendo", ad ogni incontro letture e parole si accompagneranno a una degustazione in tema curata dalla Condotta Slow Food di Mantova.
Visto che - come dice il titolo della serie - "l'appetito vien leggendo", ad ogni incontro letture e parole si accompagneranno a una degustazione in tema curata dalla Condotta Slow Food di Mantova.
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Italiano
Il primo incontro del ciclo "L'appetito vien leggendo" ha come protagonista il miele.
Laura Prosperi, storica medievale per professione ed aspirante apicoltrice per passione ha approfondito la storia del miele evidenziando come l'utilizzo del nettare dolce si sia modificato in funzione dei contesti socio-culturali.
Alcuni alimenti, per loro stessa natura, si sono sottratti alla documentazione ed il miele appartiene a questa categoria tanto che il suo utilizzo alimentare nei documenti è meno frequente rispetto a quello cosmetico, medico o di supporto come solvente o fissante per i tintori. Anche i pellegrini utilizzavano il miele come ricostituente e medicinale.
La descrizione dell'evoluzione culturale del miele è intervallata da una degustazione di riso alla parmigiana con guancini di maiale glassati al miele e da un dolce a base di miele, mascarpone e gorgonzola, curata dalla condotta Slow Food di Mantova: il passaggio dalla teoria alla pratica ha letteralmente deliziato il pubblico!
Chiude l'incontro l'intervento di Francesco Panella, presidente degli apicoltori italiani, che in armonia con il suo grande amore per il mondo delle api, cerca di tutelare il mondo agricolo dai danni che possono derivare da un uso indiscriminato degli insetticidi.
È un incontro di sapori e profumi quello sul miele a Casa Slow con protagonisti Francesco Panella, presidente degli apicoltori italiani, e Laura Prosperi, autrice di "Il miele nell'Occidente medievale". Il libro nasce dalla volontà di coniugare l'interesse per l'apicoltura con i suoi studi di storia medievale. Scopriamo che sebbene il miele sia un alimento conosciuto fin dall'antichità è sempre sfuggito ad una sistematica documentazione al contrario dello zucchero. Questo perché non richiede un particolare processo di trasformazione, che comunque lascia una traccia, e soprattutto nel Medioevo si cercava di tenerne nascosta la raccolta perché altrimenti si sarebbe dovuto dividerlo con i proprietari terrieri. Gli usi del miele sono stati piuttosto diversificati: da quello medico a quello cosmetico, da fissante per i colori sulle stoffe a solvente per separare alcune materie prime, o come alimento magico per impastare il pane da donare all'uomo che si voleva allontanare. La carica simbolica del miele è sempre stata molto forte in quanto era difficile per l'uomo comprendere come si formasse senza gli strumenti di cui siamo oggi dotati e quindi si ipotizzò che arrivasse direttamente dal cielo sotto forma di rugiada e fosse poi raccolto dalle api. Questa origine quasi divina ha dato al miele per molto tempo un'importanza superiore a quella di qualsiasi altro alimento. Francesco Panella ci rassicura sulla salute delle api in Italia dove la rotazione delle colture permette quella diversificazione dei pollini di cui le api necessitano per continuare la loro attività di impollinatori e di produttori di miele, e pone l'attenzione sull'uso smodato di antiparassitari che distruggono ogni tipo di insetto. L'incontro è stato inframezzato da un assaggio di riso alla parmigiana con guancini di maiale glassati al miele e gelato di miele, gorgonzola e mascarpone da cui con piacere non ci siamo sottratti neanche noi volontari.
Laura Prosperi, storica medievale per professione ed aspirante apicoltrice per passione ha approfondito la storia del miele evidenziando come l'utilizzo del nettare dolce si sia modificato in funzione dei contesti socio-culturali.
Alcuni alimenti, per loro stessa natura, si sono sottratti alla documentazione ed il miele appartiene a questa categoria tanto che il suo utilizzo alimentare nei documenti è meno frequente rispetto a quello cosmetico, medico o di supporto come solvente o fissante per i tintori. Anche i pellegrini utilizzavano il miele come ricostituente e medicinale.
La descrizione dell'evoluzione culturale del miele è intervallata da una degustazione di riso alla parmigiana con guancini di maiale glassati al miele e da un dolce a base di miele, mascarpone e gorgonzola, curata dalla condotta Slow Food di Mantova: il passaggio dalla teoria alla pratica ha letteralmente deliziato il pubblico!
Chiude l'incontro l'intervento di Francesco Panella, presidente degli apicoltori italiani, che in armonia con il suo grande amore per il mondo delle api, cerca di tutelare il mondo agricolo dai danni che possono derivare da un uso indiscriminato degli insetticidi.
È un incontro di sapori e profumi quello sul miele a Casa Slow con protagonisti Francesco Panella, presidente degli apicoltori italiani, e Laura Prosperi, autrice di "Il miele nell'Occidente medievale". Il libro nasce dalla volontà di coniugare l'interesse per l'apicoltura con i suoi studi di storia medievale. Scopriamo che sebbene il miele sia un alimento conosciuto fin dall'antichità è sempre sfuggito ad una sistematica documentazione al contrario dello zucchero. Questo perché non richiede un particolare processo di trasformazione, che comunque lascia una traccia, e soprattutto nel Medioevo si cercava di tenerne nascosta la raccolta perché altrimenti si sarebbe dovuto dividerlo con i proprietari terrieri. Gli usi del miele sono stati piuttosto diversificati: da quello medico a quello cosmetico, da fissante per i colori sulle stoffe a solvente per separare alcune materie prime, o come alimento magico per impastare il pane da donare all'uomo che si voleva allontanare. La carica simbolica del miele è sempre stata molto forte in quanto era difficile per l'uomo comprendere come si formasse senza gli strumenti di cui siamo oggi dotati e quindi si ipotizzò che arrivasse direttamente dal cielo sotto forma di rugiada e fosse poi raccolto dalle api. Questa origine quasi divina ha dato al miele per molto tempo un'importanza superiore a quella di qualsiasi altro alimento. Francesco Panella ci rassicura sulla salute delle api in Italia dove la rotazione delle colture permette quella diversificazione dei pollini di cui le api necessitano per continuare la loro attività di impollinatori e di produttori di miele, e pone l'attenzione sull'uso smodato di antiparassitari che distruggono ogni tipo di insetto. L'incontro è stato inframezzato da un assaggio di riso alla parmigiana con guancini di maiale glassati al miele e gelato di miele, gorgonzola e mascarpone da cui con piacere non ci siamo sottratti neanche noi volontari.