09/09/2017 - La parola che canta
LA PAROLA CHE CANTA
2017_09_09_503
Poesia e musica a Palazzo Te
Il 2016 letterario si è sorprendentemente concluso con l'assegnazione del premio Nobel a Bob Dylan. Con una decisione che non ha mancato di suscitare irritazioni e polemiche, l'Accademia di Svezia ha inteso premiare la poesia che si fa canto, che erompe in musica per aprirsi al mondo. Tra parola e musica esiste un rapporto arcaico e necessario, che ha segnato profondamente la storia dell'umanità fin dai suoi primi passi e che si rinnova ogni giorno nella voce dei più ispirati artisti e in quelle anonime che salgono spontanee dalle strade di città e villaggi di tutto il pianeta. Intorno a questo connubio che nei secoli è stato motore di arte colta e popolare, Festivaletteratura, insieme al Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te e il Museo Civico di Palazzo Te, ha ideato "La parola che canta", un'esplorazione in forma di festa dell'ininterrotto dialogo tra musicisti e poeti, che avrà luogo nelle villa gonzaghesca di Palazzo Te. Al suo interno poeti, musicisti, studiosi, artisti di varia esperienza e formazione terranno conversazioni, performance, lezioni, piccoli concerti, letture, improvvisazioni felicemente disperse tra cortili e stanze affrescate.
Palazzo Te si aprirà a "La parola che canta" giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 settembre dalle 18.30 alle 23.30. Biglietto d'ingresso a ogni serata: 15 euro. La prenotazione e la vendita dei biglietti è possibile esclusivamente attraverso la biglietteria di Festivaletteratura. L'ingresso è consentito dalle 18.30 alle 23.00. Il biglietto dà diritto all'accesso libero a tutti gli eventi in programma. L'accesso alle stanze musicali sarà regolato tenendo conto delle capienze consentite per ciascuna sala del palazzo. Il biglietto non comprende le consumazioni al punto di ristoro.
L'evento 503 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Francesco Guccini, sostituito successivamente da Flaco Biondini e Alberto Bertoni.
Il 2016 letterario si è sorprendentemente concluso con l'assegnazione del premio Nobel a Bob Dylan. Con una decisione che non ha mancato di suscitare irritazioni e polemiche, l'Accademia di Svezia ha inteso premiare la poesia che si fa canto, che erompe in musica per aprirsi al mondo. Tra parola e musica esiste un rapporto arcaico e necessario, che ha segnato profondamente la storia dell'umanità fin dai suoi primi passi e che si rinnova ogni giorno nella voce dei più ispirati artisti e in quelle anonime che salgono spontanee dalle strade di città e villaggi di tutto il pianeta. Intorno a questo connubio che nei secoli è stato motore di arte colta e popolare, Festivaletteratura, insieme al Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te e il Museo Civico di Palazzo Te, ha ideato "La parola che canta", un'esplorazione in forma di festa dell'ininterrotto dialogo tra musicisti e poeti, che avrà luogo nelle villa gonzaghesca di Palazzo Te. Al suo interno poeti, musicisti, studiosi, artisti di varia esperienza e formazione terranno conversazioni, performance, lezioni, piccoli concerti, letture, improvvisazioni felicemente disperse tra cortili e stanze affrescate.
Palazzo Te si aprirà a "La parola che canta" giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 settembre dalle 18.30 alle 23.30. Biglietto d'ingresso a ogni serata: 15 euro. La prenotazione e la vendita dei biglietti è possibile esclusivamente attraverso la biglietteria di Festivaletteratura. L'ingresso è consentito dalle 18.30 alle 23.00. Il biglietto dà diritto all'accesso libero a tutti gli eventi in programma. L'accesso alle stanze musicali sarà regolato tenendo conto delle capienze consentite per ciascuna sala del palazzo. Il biglietto non comprende le consumazioni al punto di ristoro.
L'evento 503 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Francesco Guccini, sostituito successivamente da Flaco Biondini e Alberto Bertoni.
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